Nosso primeiro convidado no "Espaço do Leitor" é Lorenzo Nenci, italiano de Mantova e Engenheiro Mecanico. Ele escolheu dividir conosco, entre tantas viagens jà realizadas, a primeira de todas: quando ainda havia seus 20 e poucos anos de idade. Voltando là atràs do tùnel do tempo apresento primeiramente a versao original escrita por ele, logicamente em italiano e à quem preferir le-la em portugues basta clicar aqui.
Parco Nazionale d'Abbruzzo |
Cosa significa il termine "viaggiare"? Letteralmente indica il trasferimento da un luogo ad un altro per un certo periodo di tempo, con un mezzo di trasporto; "viaggiare" dal mio punto di vista, ha un significato ben più profondo e articolato; è un’esperienza di conoscenza di luoghi, di culture e soprattutto di se stessi: è una vera e propria esperienza di vita.
Vista Panoramica vicino a Volterra - Toscana |
C’è chi vede il viaggio come un rilassante modo per uscire dalle solite “routines” quotidiane e lavorative; in realtà non è così: il viaggio, da non confondere con la “vacanza”, è un impegno che inizia con la sua preparazione, continua con la partenza e il rientro a casa, e termina con la riorganizzazione di tutta la documentazione compiuta e utilizzata durante i trasferimenti e le visite ai vari luoghi; per intenderci le fotografie, le carte dei percorsi, le mappe dei luoghi, i depliant degli alberghi, i biglietti da visita dei ristoranti, gli scontrini, le fatture ecc; vi assicuro che non è una cosa semplice e veloce.
Parco Nazionale d'Abruzzo |
Io e i miei amici sul Lago Trasimeno |
E’ molto importante viaggiare in compagnia in quanto solo condividendo con altri le proprie emozioni si riesce a dare valore a ciò che viene visitato; ma è anche importante che i compagni siano analoghi alla tua persona e adatte al tipo di viaggio che desiderate fare. Molto spesso i viaggi vengono “rovinati” per le mancate affinità tra i compagni e anche dal numero eccessivo dei viaggiatori; le agenzie turistiche spesso propongono mete o tours che vanno bene un po’ a tutti, ma ciò limita molto l’esperienza di viaggio e rende il tutto un po’ forzato e superficiale: mi ricordo che in occasione di un viaggio organizzato mi sono sentito come una pecora di un gregge...una pena.
Parco Nazionale d'Abruzzo |
Accampati vicino a Torgiano in Umbria |
Quello che invece serve nei viaggi, è proprio la libertà di fare e vedere ciò che si vuole, magari deciso sul momento. In genere il viaggiatore è sempre un po’ alla ricerca dell’avventura, forse per rendere la propria esperienza esemplare e unica; penso che l’avventurarsi faccia un po’ parte della natura umana.
Parco Nazionale d'Abruzzo |
Comunque non voglio stare qui a dilungarmi in filosofie, voglio invece iniziare a raccontarvi i viaggi compiuti nel corso della vita partendo da questa singolare esperienza. I viaggi di rilievo che maturarono definitivamente in me l’interesse per i viaggi avventurosi furono: 1994 safari fotografico in Africa (Kenya - Tanzania), 1996 viaggio negli Stati Uniti d’America (California – Nevada – Utah - Arizona), 1998 safari fotografico in Africa (Namibia - Sud Africa), 2000 viaggio in Australia (Sydney - da “Uluru Kata Tjuta National Park” a Darwin - Cairns).
Gallipoli - Io all'ombra degli scogli dopo un pisolino insieme al mio panino (foto scattata in mia insaputa). |
Fin da piccoli io e mio fratello siamo amanti della natura e i miei genitori ci hanno sempre portato in luoghi incantevoli sia in montagna che nelle zone costiere; facevamo vacanze in tenda, scomode, ma uniche per le bellezze dei luoghi che visitavamo; erano vacanze avventurose e qualche volta rischiose: partivamo per sentieri stretti e spioventi, camminatoi lungo ghiaioni e frane per raggiungere magari rifugi localizzati a 3100-3300 m di altezza nel bel mezzo di un ghiacciaio; tornavamo in campeggio sempre in tarda serata, sfiniti dopo 9 ore di camminata; si camminava finché si poteva, punto e basta.
Santa Maria di Leuca |
La mia passione per i viaggi ebbe inizio nel lontano 1991 quando, finiti gli studi per la pausa estiva, io dei miei amici di quartiere decidemmo di programmare un tour per l’Italia, un viaggio in tenda con alcune destinazioni di carattere naturalistico più che architettonico-storico-culturale; il tour lo chiamammo “spedizione Italia 91”. La meta principale era il Parco Nazionale d’Abruzzo, ma anche l’estremo sud italiano Sanata Maria di Leuca, situata sulla punta del tacco dello stivale, e la Foresta Umbra nel Gargano: preventivati in tutto 3300 km da eseguire in 20 giorni. Siamo partiti con due auto e due tende; eravamo in sei e, considerato anche il volume occupato dalle valigie e dai sacchi delle tende, la scelta di prendere due auto fu obbligata.
In mezzo alla foresta |
Allora non so se esistevano già i cellulari, credo di no; noi comunque non avevamo telefoni portatili; il grande rischio che correvamo era “perdersi”. Così prima di ripartire per una nuova tappa, ci davamo un punto di ritrovo deciso sulle mappe stradali; inoltre per essere ancora più visibili lungo le strade, decidemmo di applicare la scritta adesiva della nostra “spedizione” sul retro delle nostre auto: “SPEDIZIONE ITALIA 91”.
Spedizione Italia '91 |
Fu stata un’ottima idea in quanto era molto facile distinguerci nel traffico; inoltre il nome della spedizione suscitò la curiosità della gente che ci incrociava tanto che, quando ci fermavamo per fare rifornimento di carburante, qualcuno spontaneamente ci diceva: “l’altra spedizione non si è fermata, l’ho vista continuare la strada” e noi ovviamente lo sapevamo, l’importante era ritrovarsi nel punto geografico stabilito sulle mappe. Mi ricordo che quando le auto erano parcheggiate, gente curiosa guardava nell'abitacolo per scoprire chissà che cosa, e gente che ci chiedeva che cosa era questa spedizione; ma noi gelosi dei nostri segreti, spesso non rispondevamo; ci piaceva pensare che per le persone, la nostra spedizione potesse essere un qualcosa di più di quello che realmente era.
Per quanto riguarda le spese comuni (carburante, campeggi, ristoranti e altro), avevamo preparato due “casse comuni”, una per ogni auto custodite dai due autisti; quando le casse erano in via di esaurimento, ognuno di noi doveva versare una somma uguale per tutti.
Pernottavamo nei campeggi quando lungo la strada li incontravamo, ma quando non si trovava nulla? Niente, si dormiva all’aperto nel sacco a pelo in qualche piazzola erbosa, magari ai margini di un bosco, lontano dalla strada e raggiungibile in auto attraverso una stradina sterrata adibita ai corpi forestali; non montavamo le tende in quanto, in caso di problemi, dovevamo essere pronti e veloci ad andarcene; dormivamo tranquilli perchè le stelle e la Luna vegliavano su di noi, questo era il nostro motto.
A parte qualche rogna tecnica all’auto, per il resto tutto bene: verso l’imbrunire, in una strada in salita piena di tornanti, nel bel mezzo del Parco Nazionale d’Abruzzo, la temperatura dell’acqua del motore saliva eccessivamente e la ventola del radiatore non si accendeva; avevo scoperto che il termostato posto sul radiatore non funzionava e ho risolto il problema collegando direttamente la ventola alla batteria dell’auto con due corde della chitarra che ci portavamo sempre appresso; opportunamente isolate con del nastro adesivo, le corde fungevano da ottimi cavi elettrici, quando spegnevo l’auto dovevo però scollegare le corde dalla batteria, altrementi la ventola non si spegneva.
Purtroppo tutte le foto dei viaggi, sono riprodotte su diapositive e per digitalizzarle ho dovuto scannerizzarle con scanner per diapo con la conseguente perdita della qualità delle foto.
Fu un viaggio stupendo nato spontaneamente tra amici giovani e incoscenti di vent’anni che volevano fare insieme una vacanza particolare.
Per quanto riguarda le spese comuni (carburante, campeggi, ristoranti e altro), avevamo preparato due “casse comuni”, una per ogni auto custodite dai due autisti; quando le casse erano in via di esaurimento, ognuno di noi doveva versare una somma uguale per tutti.
Pernottavamo nei campeggi quando lungo la strada li incontravamo, ma quando non si trovava nulla? Niente, si dormiva all’aperto nel sacco a pelo in qualche piazzola erbosa, magari ai margini di un bosco, lontano dalla strada e raggiungibile in auto attraverso una stradina sterrata adibita ai corpi forestali; non montavamo le tende in quanto, in caso di problemi, dovevamo essere pronti e veloci ad andarcene; dormivamo tranquilli perchè le stelle e la Luna vegliavano su di noi, questo era il nostro motto.
A parte qualche rogna tecnica all’auto, per il resto tutto bene: verso l’imbrunire, in una strada in salita piena di tornanti, nel bel mezzo del Parco Nazionale d’Abruzzo, la temperatura dell’acqua del motore saliva eccessivamente e la ventola del radiatore non si accendeva; avevo scoperto che il termostato posto sul radiatore non funzionava e ho risolto il problema collegando direttamente la ventola alla batteria dell’auto con due corde della chitarra che ci portavamo sempre appresso; opportunamente isolate con del nastro adesivo, le corde fungevano da ottimi cavi elettrici, quando spegnevo l’auto dovevo però scollegare le corde dalla batteria, altrementi la ventola non si spegneva.
Purtroppo tutte le foto dei viaggi, sono riprodotte su diapositive e per digitalizzarle ho dovuto scannerizzarle con scanner per diapo con la conseguente perdita della qualità delle foto.
Fu un viaggio stupendo nato spontaneamente tra amici giovani e incoscenti di vent’anni che volevano fare insieme una vacanza particolare.
Foresta Umbra |
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